
Avevamo scritto di Crocetta, Catanzaro e Montante e il grasso giro dei rifiuti correva il mese di marzo 2018
Riproponiamo parti di questo articolo pubblicato dal Circolaccio in tempi non sospetti
Inchiesta: l’ex assessore regionale ai rifiuti Marino spiega a Report perchè litigò con Crocetta, “era in mano a Catanzaro”
Nicolò Marino: ecco chi è veramente il gruppo Catanzaro di Agrigento
CHI E’ CATANZARO?
Sono gravi le affermazioni che l’ex assessore regionale all’Ambiente Nicolò Marino preso da Crocetta per gestire un settore delicatissimo, ha fatto a Report.
Marino è un magistrato.
Tutto da capire anche perchè le denunce di Sonia Alfano sul carrozzone “Belice Ambiente” gestito per diversi anni dalla politica interessavano anche ex amministratori del Belice diventati poi amici di Lumia e Gucciardi. Belice Ambiente è stata gestita da gente di destra e di sinistra. La politica ha gestito assunzioni e affari. Inascoltate anche le denunche dell’ex assessore provinciale Girolamo Pipitone.
Tutte denunce alla Procura che non hanno mai prodotto inchieste rilevanti . La Belice Ambiente , vero covo di clintelismi vari ha prodotto debiti per 60 milioni di Euro e l’emergenza rifiuti dopo il fallimento ,portò lauti guadagni alla discarica di Siculiana gestita da Catanzaro. I comuni del Belice, su ordine del Governo Crocetta autorizzarono il trasferimento a Siculiana di tonnellate di rifiuti tra il 2015 e il 2016 ,portando milioni di Euro nelle casse del suo , secondo le inchieste, amico di Confindustria.
I mafiosi che fanno soldi a 9 zeri cercano di fare affari con tutti i potenti delle istituzioni. Nessuno ha mai denunciato nel trapanese, tranne Sonia Alfano e Pipitone
( la sua denuncia su www.girolamopipitone.it/processo_belice_ambiente/processo_belice_ambiente.html)
i magistrati dovrebbero indagare sull’intreccio politico , affaristico e mafioso che ha pilotato gli affari sui rifiuti nel trapanese. Sono scomparsi montagne di soldi da Belice Ambiente e nessuno ha mai pagato. I danni di Belice Ambiente hanno ingrassato invece, le tasche di alcuni imprenditori padroni di discariche
Nomi, cognomi. E, soprattutto, cariche. Tutte importantissime. Ministri, procuratori, togati, politici, imprenditori. È la Marino’s List. Sottotitolo: «Le istituzioni che hanno coperto il sistema Montante e Catanzaro». Il magistrato catanese – oggi in servizio alla Corte d’Appello di Roma, dopo il burrascoso commiato da assessore regionale ai Rifiuti – rompe un lungo silenzio
La torta dei rifiuti in Sicilia vale 15 milardi di euro ed è in mano a poche società. Un sistema che ha prodotto debiti e rifiuti.
Crocetta e i suoi amici sapevano
A Report dice che andò via perchè Crocetta era manipolato dal ” re” delle discariche di Sicilia ovvero Giuseppe Catanzaro, titolare con la sua famiglia della famosa discarica di Siculiana dove, per mesi, l’ex governatore Crocetta, durante la crisi di Belice Ambiente e delle discariche trapanesi, autorizzò a conferire i rifiuti urbani con costi esorbitanti per i comuni.
Con i fatti – e non con le semplici parole – l’assessore Marino capì che Crocetta proteggeva l’imprenditore agrigentino espressione di confindustria sicilia. Citando personaggi e cose che ci riportano agli anni ’90 e ai primi anni di questo secolo. Vicende dove e’ presente la mafia. Il governatore Crocetta, il senatore Lumia, Antonello Montante(finito sotto inchiesta) e Ivan Lo Bello non dissero nulla sulla diatriba tra Catanzaro e Marino
Furono tempi duri per i “Professionisti dell’Antimafia” di Confindustria Sicilia. Marino li spiazzò con le sue dichiarazioni. Aveva capito che Crocetta e certa antimafia avevano interesse a coprire le discariche di alcune società tra cui quella di Siculiana.
Finalmente i detentori del ‘verbo’ antimafioso hanno trovato pane per i loro denti. E che pane duro!
Infatti l’ex assessore regionale all’Energia e Ambiente , Nicolò Marino – picchia duro. A report ricorda quella stagione di strani interessi sui rifiuti . Giuseppe Catanzaro, da anni ‘Re’ incontrastato delle discariche dell’Isola si rivolse a Crocetta suo grande amico perchè contrastato da Marino. Catanzaro pensava di intimorire l’ex assessore con l’annunciata querela
E’ noto che Marino, pur facendo parte del Governo regionale di Rosario Crocetta – notoriamente alleato di ferro della ‘Triade’ di Confindustria Sicilia (Antonello Montante, presidente, Ivan Lo Bello e il già citato Giuseppe Catanzaro) – non si è sottomise ai nuovi, veri ‘potenti’ della Sicilia.
Il fatto che Confindustria Sicilia, grazie allo ‘scudo antimafioso’ costruito sapientemente nel corso di questi anni, goda di protezioni ad altissime sfere, non ha spaventato Marino, che vide e e denunciò anomalie nella gestione dei rifiuti in Sicilia. A cominciare dalla follia di una Regione che, in questo delicatissimo settore, va avanti con le discariche che inquinano terreni e falde idriche. Con la connivenza di ambientalisti, o presunti tali.Infatti Marino si scagliò contro la discarica di Siculiana e Catania perche non rispettavano i limiti di legge. Con lo stesso criterio, il Governo Crocetta fece chiudere diverse discariche a Trapani e anche in altre province. Questa scelta, di fatto, favorì le discariche private
Marino ha più volte denunciato il ruolo esercitato nel bussiness delle discariche siciliane dal gruppo Catanzaro. Ieri lo ha rifatto a Report. Non si capisce perchè la magistratura ancora non interviene
L’ex assessore nel 2014 scrisse
“Questa Amministrazione – è ben a conoscenza che nel lontano 1995 la Catanzaro Costruzioni s.r.l. ebbe ad aggiudicarsi il servizio per la gestione della discarica di Siculiana in ATI con la FORNI ed Impianti industrialiIng. De Bartolomeis S.p.a. di Milano (l’unica in possesso dei requisiti per la partecipazione alla gara), questa ultima coinvolta successivamente nell’inchiesta TRASH della DDA di Palermo, per vicende connesse alla turbativa d’asta in gare per discariche, depuratori ed altri impianti di smaltimento, inchiesta culminata finanche nell’arresto del suo direttore generale, Massimo Tronci, per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, risultato in rapporti di affari con RIINA Salvatore, BUSCEMI Antonio, LIPARI Giuseppe, VIRGA Vincenzo, NANIA Filippo, BRUSCA Giovanni e SIINO Angelo”.
“Questa Amministrazione – aggiunse l’assessore – è ben a conoscenza della partecipazione della Catanzaro Costruzioni S.r.l. alla gara dei Termovalorizzatori nella quale, come sottolinea il T.A.R. Palermo nelle sentenze del 7/30 maggio 2013 nn. 1197/2013, 1199/2013, 1193/2013: … nel caso concreto, (che) l’intera procedura è stata condizionata ab origine, da un illegittimo accordo tra le imprese partecipanti per la spartizione territoriale del servizio e per la formulazione di offerte dai contenuti certamente pilotati e non frutto di libere valutazioni di carattere imprenditoriale”.
“In un contesto del genere – sottolinea sempre l’ex titolare dell’assessorato all’Energia – la nota qualsiasi prospettiva di libera concorrenza è, di per sé inesistente o fortemente vanificata, con il risultato che l’amministrazione pubblica non può accollare sulle sue spalle, e, giocoforza, su quelle dei contribuenti, la spesa necessaria per lo svolgimento di un servizio di fondamentale importanza per la collettività….. – ... è, con tutta evidenza, il frutto non solo di un sicuro scambio di informazioni, ma addirittura di una preparazione a tavolino del concreto contenuto delle singole offerte, limato al punto tale da non lasciare scoperto neanche uno dei 25 ATO presente sul territorio, evitando, al contempo, l’intersezione delle offerte medesime…