Quello del pettirosso è un coraggio umile e testardo come il coraggio di chi dall’incendio della Storia si leva leggero col suo sogno di libertà intatto.
Cosa diversa è il pettirosso artificiale
I pettirossi naturali hanno questa connotazione naturale per scelta di madre natura. Poi ci sono i pettirossi artificiali. Sono quelli che si mettono il coloro rosso al petto enon riescono a più a sentire il profumo della verità e sopratutto della libertà. In questi giorni la Sicilia conosce un nuovo scandalo. Stavolta a finire nelle inchieste di Pm seri e non politicizzati non sono i mafiosi ma gli antimafiosi . Ovvero quelli che hanno detto per anni di essere dalla parte della legalità e contro ogni illecito. Sono quelli che con la complicità di certe procure hanno fatto uscire intercettazioni e notizie investigative su chi gli stava sui coglioni. Sono quelli che hanno gridato a tutti coloro che non erano vicini al loro sistema di essere almeno sospetti mafiosi. Oggi, con lo scandalo Montante in corso e con Crocetta indagato per l’ennesima volta. Alcuni “pettirossi” dell’informazione di sistema antimafia , alcuni pettirossi del PD stanno zitti o tendono a nascondere l’accaduto. Alcuni ne parlano giusto per salvare la faccia. Il veleno meglio sputarlo sugli altri e non sui compagni d’avventura. Che libertà è quella di chi scrive sotto ordine? Non è libertà quella di chi si serve del potere dei soldi per disinformare . Non è libertà neanche quella di chi scrive solo per appartenenza. Chi vuole combattere la mafia davvero,non può servirsene per mero interesse personale e neanche può approfittare del suo potere per distruggere gli avversari. All’indomani dello scandalo Montante, paladino di certa antimafia di sistema, l’atteggiamento di certi “pettirossi” dimostra l’evidente malafede. Si rimane senza parole nel notare l’indifferenza sull’inchiesta di Caltanissetta di certi operatori dell’informazione e di certi politici locali pronti a ad attaccare ad ogni iniziativa giudiziaria che non riguarda i loro amici. Certi attori della scena antimafista, sempre pronti a tirare macigni su chi non era difeso dal loro sistema adesso, volano basso e fanno finta di nulla. Adesso, sotto tiro ci sono i loro amici. Se non appartenevi a loro eri mafioso. Se per caso ,cercavi di dare a Cesare quel che è di Cesare con una informazione non faziosa eri sospetto mafioso o corrotto. A Trapani , ne sa qualcosa l’imprenditore Bulgarella.
Questa è l’amara conclusione che qualcuno sui social ha scritto: dovevi appartenere a loro per stare tranquillo anche giocando sporco”. Il loro obiettivo era quello di controllare i grandi affari con la copertura dell’antimafia. In altre parole una mafia intelligente che ordinava spesso di sparare ai “passerotti” per salvare pettirossi e falchi. e Matteo Messina Denaro che sta distruggendo con la sua latitanza la vita di tanti siciliani se ne fa tutte risate
Maurizio Franchina
Salvo Serra
Farinata degli Uberti
Cecco Angiolieri