
Continua la trattativa tra M5s e Lega in vista della formazione del governo. Secondo le aspettative di entrambi i partiti, si dovrebbe chiudere oggi il tavolo sul ‘contratto di governo del cambiamento’ in discussione dalla settimana scorsa. Ieri una nota congiunta di M5s e Lega ha chiarito che nella bozza rivista in queste ore non vi è alcuna messa in discussione dell’euro anche se si chiede una revisione della governance Ue e della politica monetaria europea.
Parallelamente prosegue la trattativa per chiudere il nodo della premiership e della composizione della squadra di governo. Secondo quanto si apprende da fonti di entrambi i partiti, sarebbe tramontata l’idea di un premier ‘terzo’. Tutte le ipotesi sarebbero tornate sul campo, anche quella della staffetta a Palazzo Chigi tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Ma quest’ultima viene considerata la meno probabile dalle stesse fonti mentre prende quota l’idea di affidare la presidenza del Consiglio a un esponente pentastellato che non sia Di Maio. E il nome che circola più insistentemente è quello di Alfonso Bonafede. In ogni modo, sarebbe in programma un incontro tra Salvini e Di Maio nelle prossime ore. Il Carroccio avrebbe avanzato la richiesta di un presidente del Consiglio non schierato con M5s. Il Movimento avrebbe, invece, puntato su un tesserato 5 Stelle.
Di Maio: “Non credo nei tecnici”
“Io nei tecnici non credo, ma solo in soluzioni politiche. Si va avanti con soluzioni politiche”, dice Di Maio ai cronisti, “le persone di cui stiamo discutendo” avranno un “mandato politico”, la “sensibilità” per attuare il contratto – spiega – laddove in passato i tecnici “erano calati dall’alto”. Il contratto verrà chiuso oggi? “Se così fosse, sarebbero tempi record”. Quanto alle polemiche con Bruxelles, il capo politico del M5s continua a vestire i panni del ‘poliziotto buono’, garantendo che ci sarà “il massimo dialogo” ma avvertendo che l’Italia “non sarà subalterna a qualche eurocrate”.
Salvini pronto a un ‘passo di lato’. Un altro?
Ci si domanda, quindi, che senso avrebbero le parole pronunciate in una nuova diretta Facebook da Salvini, che rivendicando per la Lega la guida dei ministeri dell’interno e dell’agricoltura, ha dichiarato che essere premier “sarebbe per me l’onore più grande del mondo” ma che “se serve faccio anche un passo a lato”. Questo passo a lato non era stato già fatto, rinunciando al preincarico per trattare con Di Maio? Come interpretare queste parole: Salvini sarebbe disposto a lasciare spazio a un presidente del Consiglio a 5 Stelle che non sia Di Maio, magari per un’altra staffetta con il fedelissimo Giorgetti?