L’imprenditore indagato Romano: «Montante e Lumia volevano farmi denunciare una estorsione mai avvenuta»
Nelle carte dell’inchiesta il racconto del re dei supermercati che tira in ballo anche l’ex senatore del Pd (che non risulta iscritto sul registro degli indagati)
Secondo Lumia le intercettazioni lo stanno solo offendendo e minaccia querele
L’ex senatore Pd Beppe Lumia avrebbe invitato l’imprenditore Massimo Romano, re dei supermercati in Sicilia, arrestato oggi nell’operazione double face, a denunciare un’estorsione in realtà mai avvenuta. Lo dice lo stesso Romano in un colloquio intercettato il 18 settembre 2015 negli uffici Sidercem di Marco Venturi, a Caltanissetta con Alfonso Cicero e Venturi.
Stesse pressioni avrebbe avuto da Antonello Montante. Nel luglio 2016 interrogato a Caltanissetta dai magistrati Romano ribadisce che in un incontro a Roma con Montante e Venturi, Lumia gli disse che faceva parte del «percorso legalità» e che se non avesse denunciato avrebbe creato «un neo» al percorso intrapreso.
Romano ribadì a Lumia che non aveva «mai pagato nessuno» e che non aveva acquisito «elementi in tal senso» neanche dopo un’indagine interna alla sua azienda. «Ricordo – dice Romano – anche che dopo la cena ebbi una terribile discussione con Montante il quale, quasi violentandomi psicologicamente insistette sul fatto che dovevo denunciare e che non facendolo li avrei rovinati tutti. In quel periodo vi era in animo di costruire una nuova associazione antiracket a Caltanissetta e ho avuto la sensazione che il discorso di Montante fosse funzionale a farmi divenire presidente di quella associazione».
Anche nel corso di un’altra riunione nell’azienda di Venturi Lumia «insistette affinché mi recassi in procura a denunciare ma mi mostrai fermo nelle mie convinzioni e annunciai che mi sarei dimesso da Confidi e Confindustria. Presentai le dimissioni che non venero accettate»
Fonte : La Sicilia
Il Circolaccio