“E’ vicino il giorno in cui cattureremo Matteo Messina Denaro? Di questo ne sono certo. D’altro canto la rete che lo circonda si sta tagliando di settimana in settimana. Quindi diventa sempre più difficile la copertura e senza copertura non si resta latitanti. Non so se breve o a brevissimo, ma al suo arresto si arriverà certamente”.
Dopo la sentenza sulla Trattativa, qualcosa si muove e anche il procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho, intervenuto a I funamboli su Radio24 si sbilancia su una possibile cattura di Matteo Messina Denaro.
Sono dichiarazioni che generano una forte speranza in chi a Castelvetrano non vedono l’ora che questo infame boss venga arrestato
Purtroppo occorre ricordare che in precdenza anche altri “alti” responsabili dello Stato hanno fatto dichiarazioni simili e rimaste nel giro delle vaghe speranze.
Siamo in molti ad auspicare che questo giorno arrivi e Messina Denaro e chi lo ha aiutato veramente a muoversi in questi anni, ad avere delle cure quando si sarà ammalato, a soddisfare i suoi bisogni economici, venga rinchiuso in un carcere ed espiare tutte le pene a suo carico.
probabilmente non pagheranno quel giorno tutti coloro che hanno “giocato” sulla sua cattura consentendo al boss di godersi la sua vita.
La delusione, dopo anni di ricerche è naturale che serpeggi in tanti cittadini di Castelvetrano. Un senso di sfiducia per le tante operazioni che non hanno centrato l’obiettivo primario. Questo senso di sfiducia e stanchezza da qualcuno viene considerato come una tacita indifferenza nei confronti del criminale e dei suoi veri sodali.
Non è cosi.
Gridano vendetta tanti castelvetranesi, gridano vendetta tanti giovani che si stanno macchiando ingiustamente e senza colpe del “reato” di essere nati e cresciuti a Castelvetrano. Un marchio ormai difficilmente cancellabile. Messina Denaro non può essere considerato “uomo”. Chi parla bene di Lui è solo un imbecille che vive di fantasie trovando spazio nella sub cultura popolare che dice spesso.” lo Stato è assente e non da lavoro. Si vulissiru l’avissiru pigghiatu”facendo intendere che pezzi dello Stato fanno di tutto per non prenderlo. Minchiate di popolo? Lo saranno.Però, qualcuno, le dice queste cose
C’è invece chi ,in questa città non parla completamente. Non dice nulla, non si meraviglia e non si espone. Forse è proprio in questo “strano” silenzio di gente che conta che si dovrebbe cercare meglio l’ eventuale endorser e chi ha simpatie interessate verso il boss. Messina Denaro non ha mai avuto rispetto per nessuno, neanche per sua figlia che, di fatto, non ha mai visto. Sta facendo arrestare tutti i suoi parenti e amici e Lui, continua a fuggire.Neanche davanti alla rovina dei suoi cari si piega. Ha ucciso senza pietà.Chi parla bene di questo essere inqualificabile è peggio dello stesso boss o è cretino
Lui, ha solo un interesse: il potere economico. Lui sa che può avere ancora potere sul territorio se riesce ad intercettare tutti i flussi di denaro che fanno stare bene la sua latitanza e chi lo sostiene.
Lo dicevano anche Falcone e Borsellino
La mafia come la malapolitica è interessata solo al business e alla schiavitù lavorativa.
Se hai soldi, potere economico dai lavoro e tieni la gente sotto scacco.
L’economia, come dicono i grandi scienziati muore se rimane ferma. Il denaro non può stare fermo, deve girare, corrompere, generare nuovi interessi. Se la mafia “sperta” con cui fa affari Messina Denaro, non capisce i cambiamenti economici e geopolitici rischia di affossare.
Questa teoria è dimostrata da molte circostanze. Purtroppo, spesso, gli investigatori arrivano in ritardo.
E’ finita l’era della mafia legata ai piccoli appalti e al controllo delle piccole attività. Anzi, il metodo Messina Denaro fa passare il messaggio che qui, ” non si paga il pizzo”, come cortesia e invece la cosa più ovvia e che gli affari si continuano a fare in altri settori non toccati. Serviva, il sistema “appalti” quando arrivavano nel Belice fiumi di denaro per la ricostruzione . Negli ultimi anni, solo nella spazzatura si sono fatti grandi affari. Il resto è da strazio.
Già negli anni 80, la mafia ,aveva trovato sfogo nel traffico dell’eroina. Si facevano soldi a palate. Si sparava anche per difendere interessi di miliardi. La droga rendeva tanto.Non si doveva corrompere nessuno e si rischiava di meno. Dopo tangentopoli e le stragi ,la mafia imprenditoriale deve trovare altre strade. La politica non garantisce più. Servono tanti soldi per i boss e per l’organizzazione. Serve nascondere anche il denaro sporco. Arriva da qualcuno il suggerimento di “lavare” i soldi della droga e dei mega appalti degli anni 80/90, tramite le grandi società della GDO. E questo avviene fino ai maxi sequestri degli anni 2000. Miliardi di euro sono finiti, come dimostrano le sentenze nelle società di distribuzione. Il problema rimane irrisolto per anni. Quando arrivano le forze dell’ordine, i soldi sono già al sicuro. Considerate che un supermercato incassa contanti mediamente per 10 a 15 mila euro al giorno. Moltiplicate per una media di 30 punti vendita e poi fate media con i pagamenti ai fornitori che avvengono a 90 giorni e fate due conti.Il sistema generava flussi di cassa spaventosi. Difficile immaginare che questi sistemi siano stati inventati da gente che non ha una laurea. E questo per anni.
Messina Denaro e suoi amici ci hanno sguazzato con tutte le mani. Poi, nel 2007 ,l’arresto di Grigoli ferma tutto.
Dopo l’arresto di Guttadauro nel 2006 e le continue visite della Guardia di Finanza , probabilmente il malloppo del boss era già al sicuro.
Continua
Il Circolaccio