Mafia, medici e sanità: una storia che si ripete. Anno1957, un complice di Ciccio Messina Denaro fu curato e inguaiò due facoltosi medici locali

Correva l’anno 1957 e a Castelvetrano viene ammazzato con la lupara un Notaio .

Mafia, medici e sanità, una storia che si ripete. 

Un  killer complice di Ciccio Messina Denaro fu curato per le ferite da arma da fuoco e inguaiò due facoltosi medici che non denunciarono

 

 Nell’agguato, oltre al Notaio, viene freddato anche  un dipendente dello Stato

Da mesi, come redazione, portiamo avanti una delicata e attenta linea editoriale sulla conoscenza storica della mafia di Castelvetrano e di chi ha avuto relazioni con questo complesso mondo. Non cerchiamo vetrine . Non servono. Serve la verità e colpire i veri furbi per liberare questa bellissima terra dalla mafia ricca e borghese. 

La storia si ripete. I boss hanno bisogno dei medici

Così come il padre, Matteo Messina Denaro è stato aiutato più volte dai medici per curarsi. E’ giusto precisare che, un medico non può sottrarsi alle cure , anche in presenza  d’ un porco assassino. Un medico però, può denunciare. Anzi ha l’obbligo. E’ possibile che un chirurgo e un anestesista non l’abbiano guardato bene in faccia visto che lo dovevano operare? Un dubbio? Niente.  Silenzio.

Matteo Messina Denaro sapeva bene a chi rivolgersi? Pare di si. Il padre con il complice  fu curato da ferite d’arma da fuoco , nel 1957,da medici che poi finirono in carcere. Medici della borghesia locale. Gli assassini del Notaio furono colpiti dagli spari di chi difendeva il Notaio durante l’agguato

 

Una ricerca utile a capire  come si sia costruito dal dopoguerra il tessuto sociale ed economico di Castelvetrano. 

Da un articolo pubblicato nel 2018 sul Circolaccio e ripreso dall’Unità del 1957

Rileggendo la storia si ha come l’impressione che, Castelvetrano, sia stata sede da anni  di una “centrale operativa ”dove, mafiosi sperti , intellettuali senza scrupoli, professionisti  e imprenditori chiacchierati  abbiano   per decenni, valorizzato  i loro interessi alla faccia dei castelvetranesi perbene e dei giovani di questa terra ancora costretti a cercare lavoro altrove

 

Ci sono anche quelli che  spesso, anche   in modo compiacente , hanno chiuso gli occhi e hanno favorito depistaggi . Molti personaggi sono stati frequentatori dei circoli più importanti della città

Un nostro lettore , forse sollecitato dai nostri articoli, (che ringraziamo sentitamente ) ci ha inviato una copia di un  articolo pubblicato su un importante  giornale, risalente al 1957  e che parla dell’omicidio del Notaio Craparotta (ne abbiamo parlato diverse volte) e del sequestro dell’imprenditore Pippino Taormina capo della SAICA e imprenditore di grosso calibro. Sequestro di cui sappiamo poco. Erano gli anni 50 e la mafia cresceva in bellezza

L’organo del Partito Comunista L’Unità scrisse su questa vicenda. Un omicidio eccellente dove spunta per la prima volta il nome Messina Denaro. Un omicidio che indica che, l’aggrovigliato sistema mafio-politico-affaristico di Castelvetrano, abbia lontane origini e con la  complicità di certa borghesia locale 

L’ omicidio Craparotta, sconvolse l’opinione pubblica del tempo e portò anche all’arresto di due famosi medici di Castelvetrano: il radiologo Monti e il medico analista, Fausto Mulè che poi  successivamente, diventò primario all’ospedale di Castelvetrano. I due sanitari finirono nell’inchiesta ma, dai documenti  in  nostro possesso,  non riusciamo ad evincere l’esito finale dell’inchiesta che coinvolse i due medici

Nel giro delle indagini finiscono anche i fratelli De Simone collegati molto bene con gli USA proprietari di una distilleria e amici di Francesco Messina Denaro. 

Don Ciccio” aveva ottimi rapporti con le famiglie Taormina e De Simone, grossi commercianti di olio e vini già da prima della seconda guerra mondiale.  il vecchio Messina Denaro, seppur non scolarizzato era dotato di molto intuito. Scarpe grosse e cervello fino. Sapeva stare con i signori potenti. Tanto potenti che quando avevano bisogno di eliminare qualcuno eseguiva con molta accuratezza il compito. Di Don Ciccio si parla nell’omicidio eccellente del Notaio Craparotta,  nonno , come già scritto, dell’  avvocato di Castelvetrano , Franco Messina, stimato professionista, molto impegnato anche nel sociale e  avvenuto negli anni 50.

Da art. di giornali  del tempo

Quell’omicidio  che vide coinvolti i due  medici di Castelvetrano fu un fulmine a ciel sereno per la città trapanese. Un medico  venne arrestato per aver dato soccorso ad un  sicario ferito nell’agguato, l’altro, un radiologo, per aver falsificato la data della radiografia eseguita alla spalla dell’assassino, ferito dalla reazione dello stesso Notaio prima di soccombere al fuoco incrociato di quattro sicari.  Tra questi killer spietati di certo c’era Ciccio Messina Denaro. Sull’efferato delitto Craparotta  non sono chiari molti aspetti Chi ordinò quell’omicidio eccellente?, Perchè eliminare con il metodo mafioso più cruento uno stimato professionista? Chi furono i veri mandanti?

Dal giornale L’UNITA’  del 19 maggio 1957

Noti industriali! e professionisti implicati
in una catena di crimini a Castelvetrano

I  retroscena dello scontro tra due fazioni di mafiosi –  i fratelli Giuseppe e Giacinto De Simone e i medici
Giuseppe Monti  e Fausto Mulè tra gli arrestati – Torna alla ribalta il sequestro  dell’industriale Taormina

Uno stralcio dell’articolo di 52 anni fa

L’opinione pubblica di Castelvetrano è rimasta scossa dagli arresti avvenuti nei confronti dei titolari della grande Florida industriale vinicola di proprietà dei fratelli   Giuseppe e Giacinto (detto Jim) De Simone  che svolgevano un ruolo importante  in tutto il Trapanese , con un un effettivo
ruolo dirigente tanto nella vita economica quanto nella vita politica del territorio
Giuseppe e il più anziano dei cinque fratelli  De Simone mentre
Giacinto. detto ‘Jim, e’tornato solo da alcun i anni a Castelvetrano essendo stato espulso come – indesiderabile dalle autorità degli Stati Uniti.  Ma di particolare spicco 
è la figura di un terzo  De Simone.Il comm. Ignazio  che . presentatosi  –
 nelle ultime elezioni amministrative  come candidato indipendente  riportò la stragrande maggioranza delle preferenze (oltre 3000 voti) e venne indicato come probabile sindaco di Castelvetrano.
In quella occasione. l’industriale dovette subire un tiro mancino: la DC  pretese la carica
di sindaco per  un uomo del partito. Il comm.  De Simone fu soppiantato dal prof.  insegnante di lettere  Luciano Messina  genero del  notaio Craparotta. il Notaio che insieme all’impiegato dell’intendenza di Finanza Vito Bonanno verrà ucciso con diversi colpi di lupara lo scorso 9 gennaio. Dopo l’arresto dei fratelli De Simone, il comm. Ignazio sembra sparito. La voce pubblica vuole che i carabinieri arrestino pure Lui

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