di Benito Sicchiero
Infrastrutture, tallone d’Achille della modernizzazione dell’Italia. Mentre molte parti del Paese versano in condizioni critiche – solo per citare, dalle autostrade liguri a quelle siciliane, al dissesto idrogeologico, alle alluvioni con conseguenze drammatiche soprattutto nelle aree densamente popolate – non siamo in grado di porre un rimedio, nonostante le risorse a disposizione, a causa dell’inadeguatezza dello Stato e delle amministrazioni locali e della loro litigiosità, della burocrazia, dell’opposizione delle comunità locali. Sono state commissariate 29 – su 57 – grandi opere pubbliche per un importo di 83 miliardi di euro e sono 421 le opere incompiute, alcune da decenni, di cui 26 di interesse nazionale. Con l’arrivo delle risorse, sovvenzioni e prestiti, del Next Generation EU, che l’Italia dovrà impiegare entro il 2023 e spendere entro il 2026 soprattutto in grandi infrastrutture, porti, ferrovie, autostrade, come ce la caveremo?
E’ stato il tema del workshop organizzato dall’Osservatorio Smart City dell’Università Bocconi di Milano (Assoedilizia è sponsor dell’Osservatorio) che, in particolare, ha posto l’accento sulla rigenerazione territoriale del paesaggio e di una rinnovata resilienza urbana della prossima città, accentuata dall’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per stabilire tutta una serie di priorità da cui partire. Relatori, studiosi della materia e testimoni multiattoriali di importanti enti e imprese che quotidianamente si confrontano con le complessità delle normative in tema di appalti pubblici.
Fino a mezzo secolo fa l’Italia primeggiava in Europa in due importanti comparti infrastrutturali, autostrade e centrali elettriche: oggi è agli ultimi posti tra i Paesi avanzati. Se nel 1995 le infrastrutture impegnavano il 2,6% del Pil, nel 2019 si è scesi al 2,2%. La loro carenza è causa non ultima dello spopolamento dei piccoli comuni. E infatti le infrastrutture trasportistiche, urbane ed extraurbane, assieme a quelle energetiche, sono i punti nodali del futuri investimenti.
Gli ostacoli da superare non sono solo tecnici: se tutti vogliono avere efficienti servizi infrastrutturali, una gran parte si oppone a che vengano realizzati nel ‘cortile di casa’. Inoltre bisogna tenere conto dell’impatto sul paesaggio. Ancora. C’è la burocrazia opprimente, sei mesi, ad esempio, per una firma; e c’è l’impossibilità, soprattutto da parte dei Comuni più piccoli, di gestire le opere a causa della carenza di tecnici.
Tutto ciò nella cornice della transizione ecologica che punta sulle energie rinnovabili ma deve tener conto dell’industria legata al fossile, carbone e petrolio.
Comunque si fanno passi nella giusta direzione. Per citare, con una cabina di regia nazionale che fornisca le linee guida alle amministrazioni locali; e con una Soprintendenza nazionale che faccia lo stesso per la tutela del paesaggio la quale va conciliata con lo sviluppo. Una sfida per il nostro presente e per il futuro dei nostri figli. Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto devi fare qualcosa che non hai mai fatto (Thomas Jefferson, terzo presidente Usa).
Il prorettore della Bocconi Francesco Billari ha portato ai convenuti il saluto dell’ateneo. Il tema è stato illustrato dai coordinatori dell’Osservatorio Edoardo Croci e Giuseppe Franco Ferrari, che ha moderato i lavori e ne ha tratto le conclusioni.
Le relazioni:
INFRASTRUTTURE STRATEGICHE E PAESAGGIO: UNA SFIDA TRA ESIGENZE DEL PROGRESSO E TUTELA DEL TERRITORIO: Eugenio Madeo, Vice-segretario generale Presidenza del Consiglio ;
INFRASTRUTTURE STRATEGICHE TRA SEMPLIFICAZIONI E GREEN ECONOMY: Mario Scino, Avvocatura dello Stato;
PROGRAMMAZIONE ED ATTUAZIONE DEGLI INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI NEI TRASPORTI: Luca Einaudi, Dirigente generale, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica;
LE INFRASTRUTTURE SOSTENIBILI COME VOLANO PER LA RIPARTENZA: Aldo Isi, Amministratore Delegato e Direttore Generale Italferr SpA;
LE INFRASTRUTTURE NELL’ESPERIENZA DELLA COMMISSIONE VIA:Guido Monteforte Specchi, Presidente Commissione Via-Vas, 2008-2020;
MOBILITÀ AUTOSTRADALE: IL SISTEMA LOMBARDO: Gianantonio Arnoldi, Amministratore Delegato CAL SpA;
PEDEMONTANA SI PUÒ ANCORA FARE FINANZA DI PROGETTO IN ITALIA?: Roberto Castelli, già ministro, Presidente Autostrada Pedemontana Lombarda SpA;
LA REALIZZAZIONE DELLE OPERE INFRASTRUTTURALI: CRITICITÀ E PROSPETTIVE: Armando Zambrano, Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri;
LE INFRASTRUTTURE STRATEGICHE AL SERVIZIO DEI NUOVI PAESAGGI PRODUTTIVI: Andreas Kipar, Architetto del paesaggio, fondatore e CEO di LAND Srl;
LE RETI ENERGETICHE DEL FUTURO: DECARBONIZZAZIONE, DIGITALIZZAZIONE E ARMONIA CON IL TERRITORIO: Massimo Derchi, Chief Business Unit Asset Italia Snam SpA ;
LE INFRASTRUTTURE AUTOSTRADALI: Fabrizio Palenzona, Presidente Aiscat;
INFRASTRUTTURE AEROPORTUALI E COMPATIBILITÀ AMBIENTALE : Bortolo Mainardi, Commissione nazionale Via-Vas, 2008-2020;
REGOLE E RISORSE: Edoardo Bianchi, Vice Presidente con delega alle opere pubbliche ANCE .