Il canto del Grillo è tornato a convincere gli elettori marsalesi notoriamente dal palato politicamente fine, nonostante il vistoso calo dei votanti
E’ un “canto” che sa molto di note di democristiane e che è riuscito a distrarre l’elettorato dalle grida dell’uscente Di Girolamo, orfano di alcuni potenti politici di sinistra.
Nell’era del populismo e dell’antipolitica ha fatto effetto sull’elettorato il “canto” di un politico formatosi nella prima repubblica e rimasto coerente ai suoi ideali sturziani .Il rumore dei grillini populisti e di quella sinistra più brava a denunciare e a giudicare e molto meno a proporre e a risolvere stavolta, non ha distratto il corpo elettorale marsalese .
Di Girolamo , uomo storico della sinistra marsalese, esce con le ossa rotte da questa tornata 2020. L’ex sindaco è stato “abbandonato” pure dal suo padrino , l’onorevole Gucciardi che nel 2015 fece di tutto per farlo eleggere
A Marsala vince un veterano della politica di centro
“Ci sono molti che nella politica fanno solo una piccola escursione, come dilettanti, ed altri che la considerano e tale è per loro, come un accessorio di secondarissima importanza. Ma per me, fin da ragazzo, era la mia carriera, la mia missione.”
Nel 2015 , Di Girolamo, candidato del Pd superò nettamente il centrista Massimo Grillo. Una vittoria schiacciante con il 68% delle preferenze. Gucciardi disse: “Premiato il lavoro di squadra”. All’impresa partecipò il gruppo del defunto Gianni Pompeo alleato di Gucciardi.
Massimo Grillo stavolta vince. Marsala dopo la sconfitta del 2015 lo elegge al primo turno con un notevole risultato . Grillo,figlio del defunto deputato regionale Salvatore Grillo, potente esponente politico della DC trapanese del dopo guerra, riesce nell’impresa di battere anche i populisti e la sinistra marsalese
Lunga esperienza e coerenza politica
Grillo junior fu eletto per la prima volta all’ARS nel 1986. Aveva 23 anni. Giovanissimo diventò deputato. Prese il posto del padre Salvatore che non fu più candidato nella Dc, dopo diversi mandati parlamentari che lo videro protagonista. Grillo padre, era amico politico dei Salvo di Salemi ai tempi di Andreotti. L’ex deputato non rinnegò mai questa sua amicizia
Nel 2015 Massimo Grillo esce dal torpore politico e si lancia nella corsa a primo cittadino di Marsala. Contro ogni pronostico ,fu battuto dal medico Alberto Di Girolamo. Il medico cardiologo , amico di Gucciardi, giunse alla poltrona di primo cittadino dopo un lungo percorso politico. Un impegno che nel 1992 lo vide assumere la carica di segretario locale del Pds. Nel 1993, proprio tra le file del Pds, fece il suo ingresso nel consiglio comunale del comune lilibetano, risultando il candidato più eletto. L’elezione del 2015 era strategica per Baldo Gucciardi e di un pezzo di ex democristiani transitati alla corte del deputato salemitano
Nel 2015 Di Girolamo vince al ballottaggio su Grillo
Fu un grande successo per Gucciardi e suoi amici di partito. Conquistare Marsala e battere il centro destra in un sol colpo non fu cosa da poco. Su quella elezione pesò anche l’alleanza tra i pompeani e i gucciardiani. Il patto di ferro tra i due amici belicini venne consumato a Castelvetrano. Gucciardi di radici democristiane sapeva che Gianni Pompeo era molto deluso del suo partito e lo convinse a transitare nell’area Pd. Pompeo decise il passaggio dopo la sconfitta alle regionali.L’eterno rivale, Turano, riuscì a piegare l’asse Pompeo-Adamo
Un’operazione politica quella tra Pompeo e Gucciardi che toglierà tanti voti all’UDC nel trapanese. In quegli anni , il partito di Cesa , era fortissimo nel trapanese. Pompeo litiga con l’Udc e con D’Alia e rafforza l’alleanza con Gucciardi. Era la sua vendetta contro chi nell’UDC lo aveva tradito o sotto c’era dell’altro?
Grillo e Pompeo uniti e divisi
I percorsi politici di Massimo Grillo e Gianni Pompeo , nella politica trapanese hanno importanti significati. E’ opportuno ricostruire alcuni tratti di storia politica locale recente, per meglio capire anche il ruolo politico di Massimo Grillo. Parlare di politica senza conoscere il passato è come andare al cinema senza sapere il titolo del film per cui paghi il biglietto. Pompeo transita nell’area Pd o per meglio precisare nella corrente di Gucciardi non senza problemi. Voti di centro destra si dovevano spostare a sinistra .E così fu, sia per l’elezione di Di Girolamo a Marsala che per le regionali del 2017, dove Pompeo sostenne Gucciardi contro Tranchida. I mal di pancia ,tra gli amici di Pompeo per questo passaggio a sinistra non mancarono. Non tutti amavano Gucciardi e il PD
Pompeo, scomparso nel 2019, da sempre su posizioni democristiane e di centro, leader per anni dell’UDC siciliano, sostenuto nei suoi due mandati da primo cittadino sempre da liste di centro destra, scelse il PD , nel 2012 per sostenere Felice Errante e nel 2014 dopo la crisi con lo stesso Errante . Pompeo fu molto utile a Gucciardi . Anche per far vincere Di Girolamo a Marsala . Nel 2020 la storia cambia. Pompeo che nel 2015 doveva togliere voti al suo amico di sempre: Massimo Grillo, scompare nel 2019 . Molti amici dell’ex sindaco di Castelvetrano, non seguiranno Gucciardi.
Nel 2015 ,due ex democristiani si ritrovarono su campi di battaglia diversi. L’aiuto di Pompeo in quella competizione fu determinante. Occorre ribadire che, nonostante le divisioni politiche, Pompeo e Grillo si sono sempre rispettati. Un esempio autentico della politica di altri tempi. Grillo fu presente ai funerali di Pompeo.
Le scelte politiche non dovrebbero mai avvelenare i rapporti umani. Ma sappiamo che molto spesso prevale l’odio e la rabbia, in caso di divisioni e di separazioni politiche.
Adesso , Massimo Grillo, si è preso la rivincita. Non sarà facile amministrare Dovrà recuperare molto terreno per dare alla sua Marsala la giusta connotazione come città più importante del trapanese dal punto di vista economico
La storia politica di Grillo e la coerenza con i suoi ideali
La politica assume un significato speciale quando si lega ala storia e al vissuto di chi si propone come riferimento di un certo elettorato e ne chiede il consenso. Non si può cancellare il curriculum politico e non si può dimenticare la storia fatta di verità se si vuole valutare seriamente un progetto politico. La superficialità offende la democrazia. La rabbia e l’odio ledono ogni principio costituzionale. Conoscere le scelte politiche di Massimo Grillo aiuterà a comprendere il significato della sua elezione e della sua azione politica. Il suo passato non è scevro da errori. Non sarebbe umano. Ma di alcune delle sue scelte ne vogliamo parlare.
La separazione tra Grillo e Pompeo con Cuffaro leader UDC
Grillo e Pompeo tra la corrente mangrilliana , CDU e UDC, fecero molta strada insieme . Dopo la separazione dovuta alla fine della DC , si ritrovarono come ex democristiani nel tentativo di costruire un partito di centro. Diventarono stretti amici e punti di riferimento per gli ex democristiani locali. Pompeo, diventa sindaco di Castelvetrano nel 2001 con il forte appoggio di Grillo. I loro cammini si divideranno agli inizi del 2007 per “colpa” delle scelte politiche di Totò Cuffaro non condivise dall’ex deputato marsalese. L’ex presidente della Regione Siciliana, non era in sintonia con Grillo . I due,mai stati “stretti”, politicamente parlando, seppur militanti dello stesso partito. Grillo non condivideva le scelte politiche cuffariane e spesso, si trovò a scontrarsi con l’ex presidente della Regione, anche sui media. Nel 2006 Grillo decide per la rottura con Cuffaro. Gli amici trapanesi dell’ex presidente della Regione, non dimenticarono le critiche ricevute e diedero dura battaglia ai grilliani trapanesi. E Pompeo, fino ad un certo punto, fu solidale con Grillo contro i cuffariani. Lo fece almeno fino al 2006.
La rottura tra Pompeo e Grillo arriva nei primi mesi del 2007. Si doveva votare a Castelvetrano e Pompeo, ritenuto vicinissimo a Grillo, intendeva ricandidarsi. Nell’Udc trapanese i cuffariani insieme ad altri ex Dc si opposero. Pompeo poteva perdere il simbolo UDC . La sua vicinanza a Grillo lo limitava. Anche senza il simbolo, i grilliani lo avrebbero sostenuto ugualmente. Pompeo che sapeva di doversi scontrare anche con l’onorevole Vito Li Causi, dopo un lungo travaglio, fece altre scelte. Decise con il suo gruppo ,di schierarsi con Cuffaro e suoi amici trapanesi UDC. lasciò l’area di Grillo che si mise da parte rinunciando a candidarsi , è aprì le porte ai cuffariani trapanesi. La scelta per Pompeo fu vincente . L’ex sindaco fu sostenuto da tutto l’UDC. Casini addirittura venne a comiziare a Castelvetrano, in suo favore , insieme a Cuffaro. Grillo sembrava ormai messo all’angolo. La separazione non fu indolore
La rottura tra Grillo e Cuffaro e l’elezione di Pio Lo Giudice e la bocciatura di Turano
Griilo nel 2005 si fa promotore con parlamentari di diversi partiti e coalizioni del patto etico politico partecipativo che viene ufficialmente presentato dal Movimento politico per l’Unità a Palermo. Verso la fine della legislatura entra in conflitto, all’interno del partito, con l’allora presidente della Sicilia Cuffaro, già allora indagato, per la politica non ritenuta da Grillo -poco limpida -. Nel 2006 avviene la rottura con l’UDC e Cuffaro. Grillo rinuncia a candidarsi al senato e alla camera. E’ la fine del suo cammino nell’UDC.
Il partito degli ex democristiani, allora diretto da Casini, rimase in Sicilia “ben saldo” nelle mani di Cuffaro e dei suoi potenti amici.
In provincia di Trapani, il forte potere dell’UDC , viene messo nelle mani di Pino Giammarinaro. che giocherà la sua partita da dietro le quinte. Sarà lui, dal 2007, con i suoi amici stretti, a stabilire la linea politica. Una linea precisa e che doveva isolare gli amici di Grillo. A pagare il conto fu anche Girolamo Turano che fu “esonerato” da segretario provinciale. Cuffaro e Giammarinaro dovevano chiudere anche le porte a Turano alle regionali. Ci riescono nel 2008, facendo eleggere il medico, Pio Lo Giudice sostenuto anche da Pompeo. L’arresto di Cuffaro, avvenuto nel gennaio 2011, cambia ancora una volta gli equilibri degli ex democristiani trapanesi. A questo episodio si aggiunge anche l’arrivo di Giulia Adamo dentro l’UDC proveniente da FI . Pompeo schieratosi con Gianpiero D’Alia, punterà alla guida dell’UDC trapanese, facendo coppia con l’ex presidente della Provincia, Adamo. Grillo rimane fuori da tutti i giochi politici per un certo periodo. Nel 2015 si mette nuovamente in gioco e partecipa alla corsa a sindaco e viene battuto.
A Trapani lo sapevano pure i gatti che Grillo e Turano sono sempre stati amici. Amici i loro padri, amici loro. Turano, gli deve molto per la sua prima elezione del 1996 all’ARS. Massimo Grillo, in quella occasione, dirottò tutti i suoi amici a votare Turano ,facendo rimanere fuori dai giochi il medico castelvetranese, democristiano da sempre, Ninni Fiore che ci rimase molto male. Erano i giochi delle correnti bianche
Grillo continua a seguire la sua linea politica con i tanti amici “veri” . Nonostante la batosta del 2007.
I veri amici non lo hanno mai abbandonato. Il suo pensiero democristiano è riuscito a tenere legati i suo fedelissimi. La sua formazione politica ,non è populista e neanche di destra. Il punto forte della sua azione politica rimane la coerenza. La sua è sempre stato un attivismo di relazione e di ascolto tra la gente e per la gente. La sua essenza è sturziana. E’ democristiano dentro e nessuno lo potrà cambiare. Da sempre focolarino e stato sempre vicino al mondo cattolico. L’esatto contrario, piaccia o no, dei populisti e sovranisti. La vittoria di oggi dice che è ancora possibile affermare , anche nell’amministrazione locale, il suo modo d’intendere la politica. Nell’era del populisimo e della politica dell’odio , rivolgersi ai cittadini da moderato ha funzionato. Tra gli amici più fidati anche Nicola Lisma che sarà assessore alla Provincia con Turano.
Grillo è un politico che ha sempre sposato l’idea della politica al servizio della gente, della politica come valore e non come affermazione del potere e delle poltrone. In questi anni ,non ha mai dimenticato il patto etico che lo portò alla separazione da Cuffaro e alla separazione da quella politica che affermava più il potere che la valorizzazione della crescita delle masse come momento importante per la democrazia. Dopo questa vittoria netta cambierà?
Grillo e la coerenza: correva l’anno 2006
Grillo appartiene ad una generazione di politici formatisi nella prima repubblica. Politici che hanno fatto i conti con la storia dei loro padri e di chi aveva il potere in quel delicato periodo. Una Repubblica che fu governata con la mediazione politica di vari partiti e di diverse estrazioni. Era la politica( con pregi e difetti allegati )delle correnti , delle sezioni e delle segreterie. Grillo è nato e cresciuto politicamente in quell’ ambiente . Qualcuno scrisse anni fa: “democristiani si nasce e non si diventa” . E Grillo, senza dubbio, lo nacque. Poi ci sono i democristiani “copia e incolla” . Quelli sono un’altra cosa. Ne sono rimasti in giro.Sono come i profili anonimi che cambiano nickname all’occorrenza
La prova di coerenza contro Cuffaro
Quando rinunciò ad un posto comodo a Roma per affermare la sua linea politica contro Cuffaro Grillo mise in pratica il suo senso di coerenza. I suoi avversari lo considerano “vecchio”. Saprà convincere gli elettori che la politica degli ideali, della coerenza e della fedeltà a valori sturziani ha ancora un senso ? Grillo è rimasto fedele a questi valori che possono anche non essere condivisi ma sono i suoi talenti politici. La coerenza, come dicono i saggi, è essa stessa un valore. Gli elettori marsalesi oggi hanno apprezzato tutto questo . Auguri sindaco. La strada è in salita. Lei, gioca due partite: una amministrativa e l’altra politica. Ancora esiste qualcuno che crede che la politica, non debba portare odio e fango , ma libero confronto democratico
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