Alla fine è un muro contro muro. E nello scontro, pur davanti all’apertura dell’assessore regionale all’Ambiente Toto Cordaro al dialogo, la norma viene approvata con i voti della maggioranza più Italia viva, mentre Movimento 5 Stelle, Partito democratico e Attiva Sicilia salgono sulle barricate. Passa in commissione Territorio all’Ars l’estensione della sanatoria del 2003: la norma, che era già stata presentata durante la scorsa legislatura, ripropone l’estensione degli effetti del terzo condono edilizio del 2003 anche alle aree sottoposte a vincolo di inedificabilità relativa.

Fra le proteste dell’opposizione, che avevano incassato la disponibilità di Cordaro a ritirare il testo: “Noi – dice il Cinquestelle Giampiero Trizzino – Saremmo stati disponibili a votare a favore del resto della legge anche in Aula, se si fosse cassato quell’obbrobrio. Questa non è una norma a tutela dell’ambiente. Edilizia e ambiente devono andare di pari passo”. Fra i sì alla norma c’è anche quello di Edy Tamajo, ex Pd ora passato sotto le insegne renziane di Italia viva. Per il centrodestra, però, non è una sanatoria: “Quella legge – scandisce la presidente della commissione Ambiente, Giusy Savarino di Diventerà Bellissima – è il mero recepimento dell’orientamento costante della giurisprudenza. Ci sono diverse sentenze del Cga a supporto di questa tesi”.

Il testo è una legge sull’edilizia. La norma più controversa è contenuta all’articolo 18: la legge, sulla carta dovrebbe solo recepire le indicazioni dello Stato che aveva impugnato una norma del 2016 in materia, ma il governo non ha ancora ritirato l’articolo che riapre le maglie della sanatoria Berlusconi del 2003, consentendo di poter chiedere la sanatoria anche per gli immobili costruiti in aree tutela paesaggistica o che hanno vincoli ambientali e culturali. “La norma approvata – attacca il leader di Legambiente Gianfranco Zanna – è incostituzionale e lo sanno bene. Lo abbiamo scritto, nei giorni scorsi, nella lettera aperta ai parlamentari regionali citando i pareri dell’ufficio legale della Regione e le sentenze della Corte costituzionale. Qualora fosse approvata in aula sarà inevitabilmente impugnata dal Consiglio dei Ministri. Ma nel frattempo il danno al territorio, al paesaggio e alle bellezze della nostra Isola sarà già stato fatto, perché si commetteranno altri abusi edilizi nella falsa illusione che prima o poi saranno sanati. Tutto questo perché un pugno di deputati pensa così di continuare a costruire il proprio consenso elettorale. Una sola parola: vergogna”.

E l’allarme riguarda anche la riforma dell’Urbanistica: “Tra gli emendamenti— aveva avvisato la settimana scorsa il deputato e segretario regionale dei dem Anthony Barbagallo — sta saltando fuori di tutto. Il centrodestra sta presentano norme per sanare immobili costruiti all’interno dei 150 metri della fascia costiera e per fare nuove costruzioni in aree dei piani regolatori che hanno i vincoli scaduti”. “Gli emendamenti aggiuntivi – avvisa però Savarino – saranno trattati nella prossima seduta”. Poi la legge dovrà passare dal voto finale in commissione, infine essere approvata in aula.
 
Fonte: Repubblica