Miccichè: “Candela, uomo di Montante-Lumia. Ho chiesto all’Antimafia di vederci chiaro”
Il direttore dell’Asp di Trapani cercava sponde politiche per farsi nominare Direttore a Trapani. Del resto, Damiani ,da vecchio volpone della burocrazia regionale, sapeva bene che le poltrone vengono attribuite dai politici non per merito ma per lottizzazione politica. E questo sistema si applica dai tempi della DC. Nelle intercettazioni si cita il presidente dell’Ars. Che replica: “Mai occupato di sanità. Avvertii Musumeci su chi fosse Candela”
Fabio Damiani, direttore dell’Asp 9 di Trapani, nel 2018 era ossessionato dalle nomine nell’ambito della sanità siciliana, e cercava sponde politiche per ottenere l’incarico.In gioco vi è anche il nuovo piano ospedaliero voluto da Razza. A Trapani si gioca una partita importante. Ci sono ospedali da salvare e ospedali da ridimensionare. La poltrona lasciata vuota da Bavetta,faceva gola. Faceva anche gola ai deputati trapanesi che dovevano difendere anche reparti ospedalieri, primariati e strutture private convenzionate. Razza mandò Damiani. Lo dovrebbe dire Lui perchè lo spedì a Trapani.
Nel corso delle intercettazioni tra Damiani e l’imprenditore Salvatore Manganaro, si cita Gianfranco Miccichè, presidente dell’Ars, come ipotetico sponsor per la nomina a manager dell’Asp.“Chi c’è dietro questa operazione lo sappiamo solo noi e Gianfranco. Il pupo è Turano…eee…. u puparo è Miccichè” dice Manganaro “a me a prescindere del resto se l’operazione mi deve riuscire è quella lì ok? – continua l’imprenditore – ma siccome siamo in tre a saperlo tu si u quarto che a Trapani dietro Turano e Lumia ce l’ha messo Miccichè con un teatrino palermitano”.. Lumia è l’ex senatore Pd che non era deputato regionale ma che era lo sponsor di Crocetta
Damiani in un’altra intercettazione dice: “Però in città è risaputo che quello che deciderà e che… sarà Gianfranco (Miccichè ndr) assolut. Gianfranco. Il problema è che non c’è stato l’incontro con lui. basterebbe avere l’incontro con lui e. e poi non sarebbe necessario incontrare nessun’altro”. I finanzieri hanno ricostruito tramite una serie di intercettazioni in un ufficio in via Principe di Villafranca un incontro tra Ivan Turola Fabio Damiani e Guglielmo Micciché fratello del presidente dell’Ars avvenuto nel bar Spinnato in via Principe di Belmonte.
Immediata la replica del presidente dell’Ars Gianfranco Micciché: “Se un solo organo di informazione si permetterà di scrivere che io sono lo sponsor del signor Damiani, tramite mio fratello Guglielmo, che nella sua vita non mi ha mai fatto una telefonata per sponsorizzare né Damiani, né altri, subirà una denuncia penale e civile per risarcimento danni. Mi sono scocciato di sopportare organi di stampa che, leggendo nell’ordinanza del gip il tentativo non riuscito di farsi sponsorizzare da me, scrivono tutto il contrario, affermando che io sarei lo sponsor di Damiani”.
“Non so chi sia Damiani, non mi sono mai occupato di atti della sanità. Scrivere che io sia stato lo sponsor persino di uno che non conosco è inaccettabile”, aggiunge Miccichè”. “Avvertii il presidente Musumeci su chi fosse Antonio Candela, faceva parte del giro di Montante-Lumia e Crocetta: lo sapevano tutti. Non mi diede ascolto”.
“Ingerenza della politica nelle nomine della Giunta regionale”
Secondo gli inquirenti, emerge “la nefasta ingerenza politica, del tutto avulsa da logiche meritocratiche, nelle procedure di designazione dei direttori generali delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere siciliane da parte della Giunta regionale, per come espresso dagli stessi indagati, dall’altra la completa manipolazione da parte dei medesimi delle procedure di gara e dei punteggi da attribuire alle offerte tecniche presentate dalle ditte, in modo da incasellare ciascuna in una preordinata casella, sì da salvaguardare a monte le esigenze della complessa strategia deliberata, per ottenere da ciascun “cavallo”, come vengono chiamate le ditte da Damiani e Manganaro, le aspettative di profitto da essi vantate”