Serve o non serve la disinfezione degli ambienti esterni con l’utilizzo di disinfettanti come l’ ipoclorito di sodio? Di agenti chimici che agiscono contro i microrganismi ve ne sono diversi. Sono soluzioni che vanno prese con l’avallo degli esperti competenti .La tuttologia fa solo danno. Il vecchio Ipoclorito di Sodio, più comunemente conosciuto come “candeggina” è ampiamente usato nelle case e nei locali , per l’igiene di ambienti e anche di panni non colorati. Ogni giorno ne finisce in fognatura e quindi nell’ambiente, una quantità impressionante che inquina da anni. Il problema , in questo momento ,non è relativo all’ambiente. La vera domanda è :” su superfici stradali e pavimentazione urbana per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da Coronavirus funziona?
Un sindaco deve ascoltare gli esperti autorizzati e non i tuttologi dei social. Il Coronavirus non si ferma con le scelte dettate da chi non ha nessuna preparazione scientifica o da chi ha atteggiamenti ansiosi . Sono dannosi anche i ” fenomeni social” che sanno tutto e di tutti
TUTTO SI BUTTA IN POLITICA E NON SERVE: IL CORONAVIRUS NON SI COMBATTE CON L’ANSIA E CON LA STRUMENTALIZZAZIONE
LEGGIAMO IL PARERE DELL’ ISTITUTO SUPERIORE . ASCOLTIAMO GLI ESPERTI
Se ne parla molto. Di cazzate sui social ne girano a go go. Qualcuno la chiede. Da qualche parte si sta facendo. Altrove no. Perché – dicono gli esperti che ritengono questa misura inopportuna – non c’è alcuna prova che questo serva davvero e anzi l’uso di certi prodotti può causare danni all’ambiente e alle persone. E allora, si vuole mettere in dubbio ciò che suggerisce l’Istituto o Superiore della Sanità? In Italia tutto è possibile. Le cazzate si sparano in ogni direzione
Proprio ieri – – è stato stilato un lungo documento dall’Istituto Superiore di Sanità – richiesto di un parere in merito – che fa in qualche modo chiarezza e nell’ultima parte recita testualmente:
“È importante sottolineare che esistono informazioni contrastanti circa l’utilizzo di ipoclorito e la sua capacità di distruggere il virus su superfici esterne (strade) e in aria. In Cina l’uso estensivo di prodotti chimici per le strade è stato effettuato prima di osservare l’attuale decremento dei casi di contagio, ma lo stesso China’s Center for Disease Control and Prevention (CCDC), ha avvertito il pubblico che ‘le superfici esterne, come strade, piazze, prati, non devono essere ripetutamente cosparse con disinfettanti poiché ciò potrebbe comportare inquinamento ambientale e dovrebbe essere evitato. In altre parti del mondo sono stati sollevati dubbi relativamente alla pericolosità della sostanza.
Infatti l’uso di sodio ipoclorito, sostanza corrosiva per la pelle e dannosa per gli occhi, per la disinfezione delle strade potrebbe essere associato ad un aumento di sostanze pericolose nell’ambiente con conseguente esposizione della popolazione. Il sodio ipoclorito, in presenza di materiale organici presenti sul pavimento stradale potrebbe dare origine a formazione di sottoprodotti estremamente pericolosi quali clorammine e trialometani e altre sostanze cancerogene.”
E ancora: “La disinfezione delle strade con questi prodotti non dovrebbe essere pertanto condotta di frequente ma una tantum evitando l’esposizione della popolazione durante l’applicazione. Non è possibile comunque escludere la formazione di sottoprodotti pericolosi non volatili che possono contaminare gli approvvigionamenti di acqua potabile. Relativamente a quest’ultime, si rileva che l’efficacia delle procedure di sanificazione per mezzo dell’ipoclorito su una matrice complessa come il pavimento stradale non è estrapolabile in alcun modo dalle prove di laboratorio condotte su superfici pulite. A livello nazionale, l’ARPA Piemonte si è recentemente pronunziata negativamente in merito alla possibilità di procedere a una disinfezione delle strade con ipoclorito considerando questa pratica dannosa per l’ambiente. Anche i sistemi e le procedure di utilizzo dei prodotti disinfettanti potrebbero comportare dei rischi. Una applicazione localizzata, sebbene su ampie superfici quali strade, muri, etc, tramite lancia o pompe a trigger, anche se hanno un impatto minore sulla salute umana rispetto ad una diffusione mediante atomizzatori con un maggiore impatto da rischio inalatorio per gli operatori professionali e la popolazione, non consentono di escludere la formazione di sostanze estremamente pericolose.”
In conclusione di legge nel documento “ad oggi, sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili, non vi sono evidenze a supporto dell’efficacia della sanificazione delle strade e pavimentazioni esterne con prodotti chimici disinfettanti o igienizzanti. Tali procedure hanno inoltre implicazioni logistiche ed economiche da considerare, in assenza di reale beneficio nel controllo dell’epidemia da SARS-CoV-2. Le norme igieniche adottate ed emanate dalle disposizioni sul COVID –19 permettono di escludere altri rischi derivanti da superfici stradali che, ad oggi, non risultano implicate nella trasmissione del COVID-19.”
In altre parole, l’ISS dice che non risultano rischi di trasmissione del virus “derivanti da superfici stradali” e inoltre non è affatto appurato che usare certi prodotti per sanificare le strade abbia un’effettiva efficacia. Senza considerare i danni collaterali ipotizzabili all’ambiente e alle persone.
Fonte .ISS