La giustizia dormiente
Sono passati 14 mesi, dal giorno in cui Marco Minniti ,uomo forte del Pd decise di sciogliere il comune di Castelvetrano per infiltrazioni mafiose.
La legge lo consente anche senza prove certe. Bastano le relazioni del Prefetto , del Questore e anche dei Carabinieri. Minniti manda il suo pupillo a Castelvetrano : Il commissario Caccamo.
Inizia un fuoco incrociato su Castelvetrano. L’attacco principale sulla Giunta Errante o meglio, sulla seconda parte della Giunta Errante. Infatti, quella relativa al periodo con la presenza di Marco Campagna rimane fuori discussione. Sono passati tanti mesi. Miliardi di parole contro i castelvetranesi accusati di ogni forma di illegalità. Un missile lanciato contro la città che non ha fatto solo terra bruciata , ha proprio annientato una comunità.
Giunti a pochi mesi dalla scadenza del mandato commissariale (tranne rinnovi) ci si aspettava qualcosa di più da questo atto coercitivo. Tranne la “trombatura” di alcuni dirigenti non si registra altro
I bene informati che stanno dentro il palazzo di città dicono che di carte alla procura ne sono state mandate a quintali e non solo del periodo Errante.
Cosa avranno mandato i commissari? Difficile dirlo. Quello che si sa per certo è che le procure del circondario, hanno ricevuto spesso tante lettere e segnalazioni sulle vergogne comunali di Castelvetrano ma di fatto, non è mai stato aperto un fascicolo.
TUTTI IMPUNITI
Tante le azioni di contrasto verso gli affiliati alla cosca . Tanti indagati e processati. Coinvolti tanti castelvetranesi più meno mafiosi, (alcuni lontani da ogni forma di potere) tanti sequestri e tanti arresti e chi davvero ha fatto grandi affari con il comune negli ultimi 20 anni continua a godersela. Chi ha davvero avuto tanto potere in questa città, si gode tranquillamente la pensione e se ne strafotte
Già, perchè se non è zuppa è pan bagnato
E come dire: se la mafia non si vede perchè non c’è il cugino o l’amico di Matteo o un nemico politico da battere, non si agisce.
Errato . La mafia spesso c’è e non si vede . Troppe incongruenze . Significa tutto questo, che al comune di Castelvetrano tutto sia andato liscio.
Se solo si guardassero le carte di come è stato gestito l’acquedotto e con quali aziende, in assoluto regime di monopolio; la stessa cosa si dovrebbe fare con il depuratore, il porto di Selinunte e la manutenzione pubblica . Se i magistrati osservassero tante carte qualcosa potrebbe saltare fuori.Invece , molti potenti della città sembrano intoccabili. Il messaggio che passa è strano. E’ come se il disastro del comune fosse solo colpa dei cittadini o di quattro stracciaroli della mafia di terza categoria
Gare mirate, bandi blindati e altre porcherie a Castelvetrano, sono tutte a norma di legge In altre città, invece, sono reati.
In città comincia a serpeggiare un brutto ragionamento: “Chianci lu giustu pi lu piccaturi, sulu li minchia finiscinu in galera”. Come dire che gli “sperti” di questa città continuano a farla franca perchè, secondo alcuni simpatici cittadini ,godrebbero di coperture molto in alto. Se è così, tutto il lavoro voluto da Minniti e i suoi amici questori ,prefetti e pubblici inquisitori, non avrà alcun senso. I furbi che si sono arricchiti con gli appalti pilotati di milioni di euro, con le speculazioni edilizie su terreni agricoli e sulla”esenzione” studiata delle tasse comunali, se non succede nulla, per distrazione delle procure, avranno vinto. Avrà vinto il malaffare mafioso dei colletti bianchi e di chi sponsorizza progetti di legalità o squadre sportive con i soldi del comune e di chi ha puntato il dito sugli alttri per nascondere le schifezze del suo operato
Vinceranno quelli che hanno saccheggiato questa città approfittando della troppa attenzione prestata ad alcuni gregari di Matteo Messina Denaro. Rimarranno impuniti e torneranno di nuovo al potere
Il Circolaccio