Questa che sta trascorrendo, è la 26^ ma estate che Matteo Messina Denaro si gusta da da latitante
l’ arma del ricatto come deterrente Per non farsi arrrestare
Soffrirà il caldo di questi giorni? Si rinfrescherà in qualche villa con piscina magari prestata da qualche suo conoscente e socio in affari? Tutto quello che è legato a Matteo Messina Denaro sa di mistero. Neanche i migliori scrittori di gialli avrebbero potuto eguagliare, nei loro personaggi, il carisma e l’astuzia di Messina Denaro.
Il boss incarna, secondo anche quanto riferito da pentiti, un mix di intelligenza, cattiveria, astuzia, diplomazia e ferocia, degno di personaggi della storia che hanno segnato con le loro azioni barbare, le gesta di un popolo. La categoria rimane quella dei criminali e dei tiranni.
In tanti articoli di giornale si è detto che Matteo Messina Denaro sa della trattativa Stato- Mafia , avendo partecipato agli incontri con Totò Riina per le stragi. Faceva parte del gruppo di fuoco pronto a partire per uccidere Giovanni Falcone a Roma e di certo sapeva chi c’ era dietro a queste vergogne di Stato. E’ quasi certo che alcuni incontri per le stragi si svolsero a Castelvetrano. Matteo Messina Denaro e suo padre avevano la delega di Toto’ Riina
Messina Denaro sa molte cose su questa vergognosa vicenda della trattativa e forse custodisce anche documenti scottanti che dimostrerebbero la collusione tra la mafia e uomini delle Istituzioni.
Una potente arma di ricatto che potrebbe aver aiutato “lu siccu” a stare tranquillo. Come dire: arrestano fiancheggiatori , gente di piccolo cabotaggio, fanno confusione per l’opinione pubblica , ma non mi toccano perchè sanno che ho materiale scottante: Teoria o verità?
Alcune circostanze investigative e depistaggi mirati fanno sospettare che negli anni qualcuno ha cercato di aiutarlo nella latitanza. Strano, ad esempio, il trasferimento di Linares, quando era ad un passo della cattura.
A favorire la latitanza di Matteo Messina Denaro potrebbero essere stati anche politici, burocrati e professionisti del territorio trapanese e anche castelvetranese.
Secondo le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia degli anni 90 e poco ascoltati dai PM di Palermo, la famiglia Messina Denaro avrebbe fatto da tramite a grosse operazioni immobiliari nel territorio garantendo a famiglie mafiose palermitane il buon esito degli affari. Il gioco comincia con Ciccio Messina Denaro e continua con Matteo. Alla fine degli anni 70 inizia l’acquisto di terreni agricoli in zone precise di Castelvetrano, Selinunte e Triscina. Stesse operazioni vengono fatte anche a Mazara del Vallo e Marsala. La mafia della droga aveva tanti soldi da spendere. I Messina Denaro fanno da tramite per l’acquisto di terreni in zona la Fenice a Selinunte, diversi lotti di sabbia a Triscina e diversi terreni agricoli, poi trasformati in edificabili anche a Castelvetrano. In particolare la zona che va verso nord. Grandi acquisti di terreni che dovevano ottenere a qualsiasi costo il cambio di destinazione da agricolo a edilizia abitativa e turistico alberghiero. La prima operazione mirata fu quella della società Giunone -Fenice degli anni 80. Li nacque un residence con molte villette. La società , per varie vicende, legate anche a operazioni antimafia avvenute dopo il 92, venne messa in liquidazione. Il comune allora addirittura costruì una speciale strada , tuttora esistente, e forse mai omologata che collegava questo villaggio con la via Cavallaro. Una strada tutta illuminata. Un intervento mirato a sostenere lo sviluppo turistico di quella zona che, come è visibilie a tutti, è molto prossima alla riserva del fiume Belice. Quella operazione immobiliare, diede il via alla possibilità di costruire gli alberghi in quei terreni molto lontana da Marinella di Selinunte. Erano gli anni 90. Il piano regolatore approvato dal consiglio comunale nel 1994 indicò chiaramente che gli alberghi si dovevano realizzare in quell’area. E cosi fu, grazie anche al progetto Trapani Turismo che prevedeva agevolazioni pubbliche
Sarebbe molto interessante sapere di chi fossero questi terreni e chi ha favorito la costruzione di alberghi, strade e infrastrutture in quell’area. Forse la magistratura queste cose le ha trascurate ma, di certo, Matteo Messina Denaro no. Erano i suoi interessi. Lui sa chi ha aiutato gli investitori palermitani a non perdere soldi.
Matteo Messina Denaro se arrestato potrebbe svelare molti segreti del sacco urbanistico di Castelvetrano. Per qualcuno che non ha la terza media, meglio che rimanga latitante
In tanti si sono chiesti il perchè dello sviluppo di quell’area, peraltro molto lontana da Marinella.
continua
Redazione Il Circolaccio