Agrigento: Servizio A.D.I. – Tra intrecci e anomalie

 

Delle vicende legate alla  gestione dell’assistenza domiciliare integrata ci siamo già occupati nei giorni scorsi, mettendo in evidenza che mentre altrove scattavano le denunce penali a carico del legale rappresentante del Consorzio Sisifo  e dei massoterapisti utilizzati per il servizio per esercizio abusivo della professione (stante il mancato riconoscimento da parte della Regione Siciliana di detta figura abilitata allo svolgimento delle mansioni richieste) ad Agrigento c’era chi si prodigava nel sostenere l’operato del Consorzio asserendo che i massoterapisti potevano operare, incurante persino del fatto che l’assunzione degli operatori in regime libero-professionale sembrerebbero violare quanto previsto nel Capitolato Speciale di Appalto.

Un appalto milionario che ha visto il consorzio  vincere gare d’appalto in otto delle nove provincie siciliane.

Anomalie che nei mesi scorsi non sono sfuggite all’Autorità nazionale anticorruzione, guidata da Raffaele Cantone, che ha posto sotto osservazione tutte le gare bandite dalle Asp a far data dal 2005 ad oggi, scoprendo che la maggior parte delle gare erano state vinte da un solo consorzio (Sisifo) e che le Asp, nel riassegnare al Consorzio Sisifo il servizio, avevano spesso fatto ricorso a una proroga contrattuale la cui durata a volte era di quattro volte maggiore rispetto quella iniziale.

Ad oggi, stante quanto reso noto dall’Autorità nazionale anticorruzione, le indagini in corso nei mesi scorsi hanno portato ad effettuare alcune segnalazioni alla magistratura. Va comunque precisato che il Consorzio non è stato oggetto d’indagine.

Ma se il Consorzio è estraneo ai fatti che lo vedono gestire quasi in regime di monopolio i servizi di assistenza banditi dalle Asp, le anomalie a chi sarebbero addebitabili?

Secondo  l’Anac, che ha analizzato tutti i carteggi relativi alle gare bandite dalle Asp dell’isola, il problema non starebbe nella gestione dei servizi ma a monte, ovvero in chi avrebbe bandito quelle gare che avrebbero portato Sisifo a gestire i servizi senza alcuna concorrenza.

Tra i carteggi analizzati dall’Anac, anche quelli relativi all’affidamento da parte  dell’Asp di Agrigento dove durante quel periodo venne espletata una sola gara, vinta da Sisifo con Consorzio di cooperative sociali di Catania e Osa di Roma.

E proprio su Agrigento nei giorni scorsi avevamo scritto, visto che nonostante il C.G.A. di Palermo abbia sancito che il Consorzio Sisifo non ha l’esclusiva nell’espletamento del servizio di Assistenza Domiciliare Integrata, l’Asp locale continua a non concedere ai Centri Fisioterapici neppure una parte del servizio.

Una sorta di “oligopolio” che secondo indiscrezioni sarebbe stato oggetto di una lettera indirizzata al direttore dell’Asp agrigentina, con la quale si sottoponeva all’attenzione come in precedenti comunicazioni fosse stato citato, in una delle varie delibere richiamate, il D.A. 1958/2013, che sarebbe stato pubblicato in epoca successiva all’emissione delle  dette delibere.

Ma v’è di più, secondo quanto riportato nello scritto, a seguito dell’errata interpretazione del valore attribuibile alla vincita della gara di appalto all’ATI Sisifo-Osa, personale che aveva svolto il servizio A.D.I. alle dipendenze di altri centri, veniva licenziato, poiché qualcuno aveva riconosciuto all’ATI SISIFO-OSA il “monopolio”  nell’esecuzione del servizio ADI, circostanza poi del tutto stravolta con sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo.

Che dire poi del fatto che sembra che nonostante il pagamento ad altre strutture convenzionate avvengano con notevole ritardo (sarebbero fermi al mese di novembre) dagli stessi si pretenda il DURC?

Le domande a questo punto sorgono spontanee. I pagamenti avvengono in ritardo per tutti i distretti di Agrigento e in egual misura?

Nel bilancio di previsione l’Asp non destina le somme per singole prestazioni? Come mai poi alcuni distretti sono in ritardo e, soprattutto, come vengono amministrati i fondi destinati?

Un’ultima domanda: le somme sono erogate in ritardo a tutti gli operatori della gestione dell’assistenza domiciliare integrata?

Gian J Morici

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