Mancati rimborsi dei 5 Stelle e bonifici “falsi”? in Sicilia scoppia il “caso Giarrusso”
Giarrusso componente della commissione antimafia è stato tra i firmatari della richiesta di scioglimento per mafia del comune di Castelvetrano.
Giarrusso, “sembra” che abbia giocato con i bonifici dei rimborsi
La legalità con il “deretano” degli altri
Supernova su Twitter posta una ricevuta dell’esponente grillino: «C’è un bonifico che ha le date sballate. Valuta 21/1/2015, timbro “Eseguito” del 20/1/2014. Che l’abbia falsificato?»
Pure il senatore siciliano Michele Giarrusso è finito in mezzo alla vicenda dei bonifici del M5S. Lo ha scritto su twitter uno dei due autori di Supernova, Marco Canestrari che mostra su Twitter una foto dello strano bonifico del senatore che mostra, in effetti, come data della valuta e dell’esecuzione dell’ordine il 20 gennaio 2015 ed un timbro della banca «Eseguito» che riporta la data del 20 gennaio 2014: «C’è un bonifico di Michele Giarrusso (Gennaio 2015) che ha le date sballate. Valuta 21/1/2015, timbro “Eseguito» del 20/1/2014. Che l’abbia falsificato?».
Ma il caso dei bonifici piuttosto strani sta scatenando il dibattito all’interno del M5S.
I vertici del Movimento, come ha scritto l’ANSA, hanno chiesto in via ufficiale al Ministero dell’Economia e delle finanze l’accesso agli atti per avere l’elenco dei portavoce che hanno effettuato i versamenti con il totale dell’importo versato nei 5 anni da ognuno di loro. Per coloro per i quali i controlli non risulteranno congrui con quanto affermato sul sito tirendiconto.it si prospettano le stesse, severe, misure, adottate per i due parlamentari Andrea Cecconi e Carlo Martelli, “pizzicati» dal servizio delle Iene andato in onda sul web ieri sera.
Sono in corso le verifiche dei vertici M5S sulle restituzioni volontarie fatte sul conto del microcredito. Dai primi riscontri si evince che non solo i parlamentari, ma anche alcuni consiglieri ed europarlamentari versano i rimborsi sul conto e, dai calcoli fatti, i vertici sottolineano che «mancano più soldi di quanto affermato dalla stampa». Dallo staff di Luigi Di Maio si fa sapere che chi ha violato le regole interne avrà «lo stesso trattamento di Andrea Cecconi e Carlo Martelli».
Su Castelvetrano Giarrusso scrisse :
“Fino a quando la mafia e la politica andranno a braccetto, non si vedrà un filo di luce”. A sostenerlo è il senatore siciliano Mario Giarrusso, componente della commissione antimafia.
“I fatti accaduti a Castelvetrano sono da ritenersi gravissimi. Ancora lui a gestire gli affari tra la politica e l’imprenditoria locale. Il suo nome è Matteo Messina Denaro. Se le notizie di stampa di questi giorni confermassero i fatti accaduti siamo arrivati al collasso.
A tal proposito, presenterò interrogazione parlamentare con carattere di urgenza affinchè si intervenga immediatamente per liberare Castelvetrano dalla mafia e dalla sporca politica che tiene i cittadini schiavi del sistema”, informa Giarrusso in una nota.
“Pertanto come M5S chiederemo al Ministro Minniti se intenda inviare commissari ministeriali al fine di verificare e monitorare l’operato dell’amministrazione comunale e di conseguenza anche lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose.
Fonte : La Sicilia
Il Circolaccio